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CERIMONIA SOLENNE 2023

07 Dicembre 2023

CERIMONIA PER I 60 E 50 ANNI DI ESERCIZIO PROFESSIONALE (2 DICEMBRE 2023) – Si è svolta nella nostra Aula Avvocati una delle classiche cerimonie, a cui la famiglia forense capitolina tiene in maniera particolare: l’omaggio annuale alle Toghe d’Oro e alle giovani eccellenze professionali del Foro (con i vincitori della Conferenza dei Giovani Avvocati, della Scuola Forense V. E. Orlando e la più giovane Collega iscritta all’albo). In questa edizione, tra le molte Autorità, era presente anche il Primo Presidente della Corte di Cassazione, la Dott. Margherita Cassano, ed in rappresentanza del Presidente della Corte Costituzionale il Giudice costituzionale Prof. Avv. Giulio Prosperetti. Pubblichiamo qui di seguito l’intervento del Presidente del COA ROMA, l’Avv. Paolo Nesta:
“Ringrazio e saluto le Autorità, le Colleghe e i Colleghi, le signore e i signori presenti a questa solenne cerimonia, espressione e rappresentazione di una ideale linea di continuità tra passato, presente e futuro della professione forense.
E’ un momento emozionante perché è occasione di incontro tra coloro che per mezzo secolo, e anche oltre, hanno svolto la professione forense e i giovani Avvocati, che oggi hanno il privilegio di ricevere le Toghe d’Onore dedicate -alcune- a eminenti maestri della famiglia forense capitolina, simbolo di saggezza e virtuosità e -altre- a giovani Colleghi del nostro Foro vittime di crimini efferati. Toghe consegnate con il rispetto e la gratitudine da tributare ai nomi degli amici ivi impressi, che hanno nobilitato la nostra amata professione.
Quando, nell’ambito dell’Avvocatura, c’è un incontro di tal genere, il nostro cuore batte velocemente, perché avvertiamo che la consegna delle Toghe rappresenta il passaggio del testimone di garanti della legge, di tutori dei diritti e di garanti di una società, basata sul rispetto dei diritti fondamentali, riconosciuti dalla Costituzione.
Innanzitutto, il mio pensiero affettuoso va a tutti i Colleghi, qui presenti, ai quali tra poco consegneremo le medaglie per i 50 e 60 anni d’iscrizione all’Albo, quale riconoscimento della stima, del rispetto e dell’apprezzamento sincero per l’attività professionale svolta negli anni.
Ciascuno di voi ha una lunga storia da raccontare, a partire dal 1963 (uscì il primo album dei Beatles, Valentina Tereškova, fu la prima donna lanciata nello spazio; Martin Luther King pronunciò la celebre frase “I have a dream”; John Kennedy fu assassinato a Dallas; in un tranquillo mercoledì autunnale si verificò il disastro del Vajont) e poi nel 1973 (ci fu la prima telefonata da un cellulare portatile, la guerra del Kippur tra Arabi e Israeliani ed è davvero triste constatare che a distanza di 50 anni tra questi popoli è attualmente in atto un sanguinoso e insensato conflitto bellico).
Purtroppo, e questo ben lo sanno gli Avvocati che oggi premiamo, abbiamo assistito, nel corso degli anni, ad una perdita di credibilità dell’Avvocatura in concomitanza con la perdita di credibilità della giurisdizione, che è una funzione primaria dello Stato. Funzione primaria che implica certamente la garanzia di autonomia, indipendenza e terzietà del Giudice, ma anche la possibilità effettiva per tutti i cittadini di accedere alla Giurisdizione.
Perché la funzione primaria della giurisdizione trovi attuazione, è indispensabile, però, che sia consentita all’Avvocato l’effettività della difesa e il rispetto delle regole del giusto processo, quindi di svolgere il proprio ruolo nell’ambito della dialettica processuale, così da poter incidere concretamente sulla decisione del Giudice.
A tal riguardo non posso non rilevare il senso di frustrazione, derivante dall’attuale disciplina processuale, prevista dalla riforma Cartabia, e alla conseguente compressione del principio di oralità del processo, essendo privilegiata la trattazione scritta mediante sistemi informatici, in luogo dell’udienza con la partecipazione delle parti, così da precludere al difensore di poter sostenere le sue tesi con quella partecipazione emotiva, a volte necessaria, per richiamare l’attenzione del Giudice su alcuni profili decisivi ai fini della giusta risoluzione della controversia, non ugualmente esprimibili con la fredda scrittura.
A ciascuno di Voi Avvocati, che oggi siete qui, vorrei rivolgere una domanda, dopo tanti anni di professione: ove foste di nuovo all’epoca post laurea scegliereste di diventare Avvocato? Io penso che la risposta sia: SI
Un Avvocato, che svolgeva la professione durante il periodo fascista ed era perseguitato, affermava che quella dell’Avvocato è una professione dolorosamente bella. Dolorosa perché talvolta vediamo ingiustamente non riconosciuti i diritti dei nostri assistiti e perché siamo costretti a svolgere l’attività professionale in condizioni di difficoltà, talvolta lesive anche della nostra dignità professionale.
Bella perché noi difendiamo i diritti dei cittadini, in assoluta autonomia e libertà, nella consapevolezza di essere presidio del nostro modello di civiltà giuridica e di rappresentare, nella società, lo Stato di Diritto e di essere i garanti di quella società voluta dalla Costituzione.
Ai giovani Avvocati che oggi premiamo, dico di avere piena consapevolezza che in tutte le fasi della storia dell’umanità il soggetto effettivamente libero, indipendente, non condizionato da qualsiasi vincolo o ideologia è proprio l’Avvocato, un baluardo per assicurare la convivenza civile e un veicolo indispensabile per l’attuazione dei diritti dell’essere umano.
Aggiungo che la memoria fa parte del nostro bagaglio culturale e che non c’è futuro senza memoria.
Mi auguro che gli insegnamenti, il modo di svolgere la professione di chi vi ha preceduto, costituiranno per voi un costante riferimento, specialmente in questo momento di cambiamenti epocali nel mondo della giustizia, che voi dovrete essere in grado di interpretare e gestire, mantenendo fermi i principi fondamentali che debbono ispirare l’attività dell’Avvocato.
Da ultimo, ritengo doveroso ricordare tutti gli Avvocati che, dal dopoguerra, hanno ricoperto, con dedizione e nell’interesse di tutta l’Avvocatura, la carica di Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il più grande d’Italia e d’Europa: Avv. Federico COMANDINI, Avv. Vittorio Emanuele ORLANDO, Avv. Gioachino MAGRONE, Avv. Filippo UNGARO, Avv. Carlo FORNARIO, Avv. Giuseppe VALENSISE, Avv. Carlo MARTUCCELLI, Avv. Manfredo ROSSI, Avv. Massimo FRATTALI CLEMENTI, Avv. Filippo LUBRANO, Avv. Federico BUCCI, Avv. Alessandro CASSIANI, Avv. Antonio CONTE, Avv. Mauro VAGLIO, Avv. Alessandra GABBANI, Avv. Antonino GALLETTI.
Termino esprimendo il più vivo ringraziamento della famiglia Forense Capitolina per la vostra partecipazione e anche l’auspicio che gli Avvocati romani mantengano alta la dignità della professione forense, con il loro impegno, la passione e il senso di appartenenza, così contribuendo a “fare giustizia”.
Roma, 2 dicembre 2023 – Paolo Nesta
Presidente del COA ROMA”

(Ufficio Comunicazione, Andrea Pontecorvo)

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