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ACCOLTO IL RICORSO DEI COA – DM 9 giugno 2023, recante l’“Istituzione presso il Ministero della Giustizia dell’elenco dei mediatori esperti in giustizia riparativa“
E’ stato pubblicato ieri 15.1.2024 in Gazzetta ufficiale il Decreto del Ministro della Giustizia, di concerto con quello del Lavoro e delle Politiche Sociali e con quello dell’Università e della Ricerca, di modifica dei requisiti soggettivi di inserimento nell’elenco e delle cause di incompatibilità con l’esercizio dell’attività di mediatore esperto in giustizia riparativa (nonché il termine di presentazione della domanda di iscrizione all’elenco).
Sono state così accolte in pieno tutte le censure svolte lo scorso agosto dinanzi al TAR di Roma dall’Unione degli Ordini forensi del Lazio, insieme ai COA di Roma, Civitavecchia, Latina, Tivoli, Rieti, Velletri e Viterbo ed alcuni mediatori, nel giudizio avverso la disciplina del DM 9 giugno 2023, recante l’“Istituzione presso il Ministero della Giustizia dell’elenco dei mediatori esperti in giustizia riparativa” nella parte in cui veniva impedito ai mediatori civili, in possesso dei requisiti” nella parte in cui era stata stabilita l’impossibilità per i mediatori civili di aspirare ad ottenere l’abilitazione anche per la mediazione penale e l’incompatibilità distrettuale, anziché circondariale, dei mediatori penali con l’esercizio della professione forense.
Per il Presidente dell’Unione David Bacecci “la scelta ministeriale di accettare le nostre fondate ed articolate critiche dimostra l’apertura verso il nuovo istituto della mediazione penale che speriamo possa essere utile in concreto per la nostra professione per il sistema della Giustizia penale“.
Il Presidente dell’Ordine capitolino Paolo Nesta si è dichiarato “molto soddisfatto dell’esito amministrativo stragiudiziale del contenzioso“. Secondo Nesta “si è posto riparo per tempo ai profili di illogicità ed irragionevolezza presenti nella prima disciplina della mediazione penale che avevamo doverosamente evidenziato”. Infine, l’amministrativista Antonino Galletti, che ha patrocinato pro bono il giudizio al TAR ed ha intrattenuto i successivi rapporti con l’avvocatura generale dello Stato, ha ringraziato tutti i ricorrenti per la fiducia “ed i colleghi dell’Avvocatura erariale per la sensibilità e la leale collaborazione che hanno consentito di evitare la sentenza di merito del TAR“. In particolare, ha dichiarato Galletti: “la disponibilità all’interlocuzione del capo di gabinetto del ministero e di quello dell’ufficio legislativo, ci hanno consentito di conseguire in breve tempo il risultato sperato per consentire all’istituto della mediazione penale di partire, senza inutili appesantimenti“.
CONSULTA QUI LA G.U. DEL 15 GENNAIO 2024 (da pag. 22)
Ufficio Comunicazione COA Roma, Avv. Andrea Pontecorvo
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